
Condomini: Riforma 2019
Novità principali
Nomina e requisiti amministratore
Per essere amministratore occorre avere dei requisti di trasparenza e onorabilità ed aver conseguito almeno il diploma di scuola superiore e seguire corsi d’aggiornamento continui sulle tematiche condominiali
Dura in carica due anni e al momento della sua elezione deve specificare in maniera precisa e trasparente a quanto ammonta il suo onorario.
Condomini minimi
Con la riforma del condominio sono necessari almeno nove condomini affinché sorga la necessità di un amministratore (prima bastavano cinque). quini non è obbligatorio nominare un Amministratore. ma ciò non toglie al condominio la necessita di avere un codice fiscale ne tanto meno o esclude dagli obblighi legli ed amministrativi.
Animali domestici
Grazie alla nuova riforma il regolamento condominiale non può più vietare la presenza degli animali domestici, ovviamente pulendo e seguendo delle regole di buon senso e convivenza. Se l’animale viene giudicato pericoloso deve essere provvisto di museruola.
Ripartizione spese e tabelle millesimali
Le spese sostenute per la manutenzione delle condominio (pulizia scale, ascensore, ecc.) devono essere sostenute da tutti i condomini in base alle tabelle millesimali. Ultima novità, la possibilità per il singolo condomino di distaccarsi dal riscaldamento centralizzato.
Attenzione
Non sempre il singolo condomino può distaccarsi dal riscaldamento centralizzato. Può farlo solo se lo prevedono le leggi regionali, provinciali o comunali.
Abbattimento barriere architettoniche
L’accessibilità delle parti comuni a tutti i condomini, anziani e disabili riveste particolare importanza nel condominio. Tuttavia, la riforma ha aumentato il quorum necessario per deliberare l’abbattimento di barriere architettoniche.
Precedentemente bastava un terzo dei presenti in assemblea, ora con la riforma é necessaria almeno la metà dei presenti alla riunione e che costituiscano almeno il 50% del valore millesimale dell’immobile intero (sia in prima che seconda convocazione assembleare).
Cambio destinazione d’uso parti comuni
La modifica d’uso delle parti comuni deve essere deliberata dall’assemblea dei condomini con una maggioranza di almeno i 4/5 dei presenti e di almeno i 4/5 del valore dell’edificio. La riforma ha quindi previsto un quorum più alto rispetto a quelli ordinari.
Morosità
Con la nuova riforma é stato introdotto il principio della “solidarietà sussidiaria”: con l’entrata in vigore della legge é previsto che, se un condominio non paga la sua rata condominiale, essa può gravare sugli altri proprietari anche quelli in regola con i pagamenti.
Tuttavia, ogni condominio contribuisce al debito in base alla proprie tabelle millesimali e sono stati comunque introdotti degli espedienti per prevenire questa spiacevole situazione.
Lavori straordinari
I lavori straordinari possono esse di due tipi:
- Tout court, ossia di piccola entità (per esempio il rifacimento di un muro);
- Di notevole entità (per esempio il rifacimento del tetto, la riverniciatura dell’intera facciata, il cambio della caldaia centralizzata).
I lavori straordinari di importante entità vanno deliberati dalla maggioranza dei presenti alla riunione e che costituiscano almeno 500 millesimi, ossia il 50% del valore dell’immobile intero (articolo 1136 del codice civile, comma 2).
Per i lavori di normale entità non è previsto uno specifico quorum per cui si applica la regola generale che prevede una delibera a maggioranza semplice, la metà dei presenti e che rappresentino almeno 1/3 del valore dell’edificio (articolo 1136 del codice civile, comma 3).
Inoltre, la riforma del condominio ha stabilito che, quando la maggioranza delibera dei lavori straordinari (di ristrutturazione o di innovazione) è necessaria la creazione di un fondo speciale di importo pari al costo del lavoro. Se quindi per esempio, il preventivo di un’impresa ammonta a 50.000 euro, l’assemblea deve creare un fondo speciale di tale importo.